domenica 2 gennaio 2011

Domenica 9 Gennaio 2011 - Battesimo del Signore

PRIMA LETTURA

Dal Libro del Profeta Isaia (Is 42,1-4.6-7)

Così dice il Signore: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».

SECONDA LETTURA

Dagli Atti degli Apostoli (At 10, 34-38)

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».

VANGELO

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 3, 13-17)

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

COMMENTO ALLE LETTURE

Raccontando il battesimo di Gesù, l'evangelista parla dei cieli che si aprono e dello Spirito che discende, due tratti che rinviano a Isaia 63,19: «Se tu aprissi i cieli e discendessi! Davanti a te i monti tremerebbero». Con queste parole il profeta chiede a Dio di riaprire il cielo e di scendere in mezzo al popolo, così da ricondurlo verso la libertà.

Al battesimo il cielo si è riaperto.

Sottoponendosi al battesimo Gesù svela i due volti del suo mistero. Egli si presenta tra i peccatori e come loro riceve il battesimo in segno di penitenza. E nel contempo egli è dichiarato Figlio di Dio. In questa solidarietà di Gesù con la sorte dei peccatori si scorge già il germe della Croce, che lo porterà a prendere su di sé i peccati del mondo.

La scena del battesimo è anche descritta come una rivelazione su Gesù, sulla sua persona e sulla sua missione, che qui si inaugura. Questa rivelazione è soprattutto contenuta nelle parole della voce celeste che si riferiscono a Isaia 42,1-2 (prima lettura) e al Salmo 2. Gesù è dichiarato Figlio nel mentre gli è affidata una missione da compiere. La filiazione divina si manifesta nell'obbedienza. Naturalmente possiamo anche scorgere nel battesimo di Gesù la figura del battesimo cristiano. Anche nel battesimo cristiano si è proclamati figli di Dio, riempiti di Spirito Santo e si riceve una missione da compiere.

Può sorprendere il breve dialogo fra il Battista e Gesù. Dice Giovanni: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni a me?». Ma Gesù ribatte: «Lascia fare per ora, perché così conviene che adempiamo ogni giustizia». In questo breve dialogo si nasconde un significato profondo. L'evangelista pone a confronto due concezioni messianiche, quella del Battista che pensava il Messia soprattutto come un giudice severo, che avrebbe separato i giusti dai peccatori; e quella di Gesù che invece sottolinea l'aspetto della misericordia. Gesù viene a farsi battezzare insieme ai peccatori, come se fosse un peccatore. Il Battista resta dapprima sconcertato di fronte a questa inattesa figura, ma poi si piega alla volontà di Dio, come avrebbe dovuto fare l'intero giudaesimo, e come deve fare ogni uomo: abbandonare la propria concezione per accettare quella di Dio.

Non si trascuri il fatto che le parole di Gesù dette qui sono le sue prime dell'intero Vangelo: «È bene che venga compiuta ogni giustizia». Queste prime definiscono il suo atteggiamento profondo: Egli è venuto a compiere il piano di Dio e non si lascia in nessun modo separare da esso.

Da un’omelia di Don Bruno Maggioni

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