lunedì 3 agosto 2009

Domenica 9 agosto 2009 – XIX Domenica del Tempo Ordinario

PRIMA LETTURA
Dal primo libro dei Re (1 Re 19, 4-8)

In quel tempo, Elia si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto un ginepro. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». Si coricò e si addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: «Alzati e mangia!». Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d’acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi.
Venne di nuovo l’angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza da-tagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb.

SECONDA LETTURA
Dalla lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini (Ef 4, 30 - 5, 2)

Fratelli, non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione. Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.

VANGELO
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6, 41-51)

In quel tempo, i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?». Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita.
I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» .

COMMENTO ALLE LETTURE
Gesù dice tre cose molto importanti in questa pagina di Vangelo.

La prima è che Lui ha visto il Padre, la seconda è che tramite Lui si accede alla vita eterna e quindi al Padre, la terza è che è il Padre stesso ad attirarci verso Gesù.

Gesù afferma che nessuno a visto il Padre e quindi nessuno ne può parlare, tranne che lui. In effetti, la gran novità di Gesù, se si crede in ciò che dice d'essere, è proprio il fatto che Lui può parlarci di Dio, perché è come un viag-giatore che viene a raccontarci cose che ha visto e conosce bene, o come un ambasciatore, che ci parla del mondo da cui proviene. Prima di ciò, tramite il Vecchio Testamento, qualche cosa si sapeva, ma non molto. Era necessario che Gesù venisse per eliminare tanti pregiudizi umani che si erano creati su Dio, darci una sua immagine autentica e a noi accessibile.
Detto ciò è chiaro che Gesù diventa il pane che ci apre la strada della vita eterna, che è comunione con Dio, perché rivelandoci questo Dio come Padre, c'insegna anche come relazionarci con Lui. Basta contemplare la vita di Gesù, per capire come fare per essere in comunione con il Padre sin da oggi.

Veramente Gesù è la nuova manna discesa dal cielo, pane di vita eterna, per-ché diventa per noi la via di comunicazione tra il mondo che vediamo e quello che non vediamo.
Rimane però il problema che accennavo all'inizio e che èra quello dei Giudei che dicono: "Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?". Come faccio a saper che Gesù non è un ciarlatano? Oggi vediamo che tanti pensano che è stato un grand'uomo, un profeta, ma da lì ad affermare che è stato ed è la seconda persona della trinità, venuta a visitarci facendosi uomo, il salto è grosso!

Mi aiuta a credere la gratuità che rivela nella sua Passione, ma soprattutto il Padre stesso, che misteriosamente mette Gesù sulla mia strada e mi da gli strumenti e le occasioni giuste per imparare a conoscerlo. Contemplare questa realtà è molto importante perché m'aita a credere in Dio, ma soprattutto al fatto che sono in buone mani.
Per tutto questo grazie Signore Gesù.
(Fonte: La Chiesa.it - Omelia di padre Paul Devreux)

Nessun commento:

Posta un commento